News / Attività

13/02/2015

Il MITS incontra il futuro: come l’evoluzione tecnologica del settore aerospaziale rappresenti un’opportunità professionale per i giovani.

Si è tenuto venerdì 13 febbraio un incontro promosso dal MITS Fondazione Istituto Tecnico Superiore Nuove Tecnologie per il Made in Italy, in collaborazione con Aeronautica Militare e Associazione degli Aeronautici del Malignani, per parlare di opportunità professionali nel settore aerospaziale. Un convegno di orientamento dedicato oltre che agli allievi già frequentanti il corso biennale post-diploma in automazione e sistemi meccattronici per l’industria aeronautica del MITS, anche agli studenti dell’indirizzo aeronautico dell’ISIS Malignani, agli studenti dell’Istituto Tecnico Aeronautico Volta di Udine, dell’Umberto Nobile di Fagagna (UD) e a quelli del Liceo Scientifico Copernico.

 

Tra gli ospiti di eccezione Roberto Vittori colonnello dell’Aeronautica Militare e astronauta dell’Agenzia  Spaziale Europea (ESA), primo cosmonauta italiano membro delle missioni spaziali Sojuz nel 2002 e mission specialist a bordo dello  Space Shuttle Endeavour STS 134.

 

Un intervento appassionato quello di Vittori che ha esordito definendosi “più un aeronautico che un astronauta. L’aeronautica permette di avvicinare l’uomo allo spazio riducendone le distanze ed aprendo le porte a nuovi sviluppi nel settore aerospaziale. Forse molti non sanno che l’Italia è una delle nazioni europee che più investe nella ricerca spaziale”.  Negli anni ’60 l’Italia ha istituito l'ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana che  ha oggi un ruolo di primo piano tanto a livello europeo, dove l'Italia è il terzo paese che contribuisce maggiormente all'Agenzia Spaziale Europea, quanto a livello mondiale. Ha infatti uno stretto e continuo rapporto di collaborazione con la NASA, che la porta a partecipare a molte delle più interessanti missioni scientifiche degli ultimi anni. Uno dei progetti più affascinanti è la costruzione e l'attività della Stazione Spaziale Internazionale, dove gli astronauti italiani sono ormai di casa. Tra questi anche lo stesso Vittori che ha affascinato la numerosa platea con  vari aneddoti legati alla vita quotidiana all’interno della ISS, da mangaire a lavarsi a dormire, o ancora con i racconti legati alla sua esperienza all’interno della capsula Sojuz e dello Shuttle.

Il colonnello Vittori ha sottolineato ai numerosi studenti presenti l’opportunità di cogliere quanto  oggi lo spazio offre “i prossimi 30 anni saranno etichettati aerospazio. L’Italia nel settore aerospaziale rappresenta l’eccellenza. Il futuro è una frontiera mista fatta di tecnologia e di idee. Innovare vuol dire di fatto andare contro a qualcosa di preesistente. Lo spazio passa per l’Italia, l’unico modo certo per non riuscire  è non provare” ha concluso Vittori.

 

Il colonnello Vittori, cosi come gli altri due ospiti, il Generale dell’AM Enrico Camerotto e l’ing. Luigi De Giorgi esperto per il settore materiali strategici all’interno del Comitato Consultivo del Ministero dello Sviluppo Economico, sono stati chiamati a portare la propria testimonianza sui possibili inserimenti professionali nel settore aeronautico e dell’aerospazio e su come queste possibilità di impiego non siano oggi una remota ipotesi, ma rappresentino una realtà concreta con un trend di crescita decisamente positivo se non addirittura esponenziale. Parlando di aviazione commerciale e di figure tradizionali come i piloti degli arerei, il Gen. Camerotto ha riportato cifre che fanno ben sperare quanti aspirano a questa professione. Le stime previste sono infatti di passare dai 100 mila voli di media al giorno del 2014 (37 milioni in un anno) ad un incremeto annuo di 4,7% da qui al 2032, con un incremento di passeggeri fino a 6,7 bilioni, la più parte collocati in area Asia-Pacifico. Dati che parallelamente ci portano a individuare la necessità di 533 mila nuovi piloti di linea  e parallelamente di 584 mila nuovi tecnici manutentori nel prossimo 15 anni. “ I dati espressi – ha sottolineato il gen. Camerotto – sono dati ufficiali forniti da colossi del settore come Airbus e Boeing,  dati globali  che non rappresentano affatto la situazione italiana né tantomeno quella friulana dove di fatto l’industria aeronautica non esiste ma la passione per questo settore ormai è storica. E’ necessario quindi che chi decide di intraprendere questo percorso pensi di oltrepassare i confini regionali e nazionali, si impegni al più presto ad avere delle esperienze all’estero e ad apprendere l’uso dell’inglese.”

 

Nel contesto  generale, così come nel contesto particolare del settore aeronautico, le dinamiche del cambiamento tecnologico, la rapida evoluzione e convergenza delle tecnologie abilitanti , ossia ad alto livello di ricerca,  aprono nuove opportunità per il mercato e la società, in termini di nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi mercati, nuovi settori produttivi, diverse modalità di organizzazione della produzione. “Le tecnologie che più influenzeranno l’innovazione nel settore aeronautico – ha riportato l’ing De Giorgi - saranno la sensoristica e i nuovi materiali, chiaramente le aziende e le eccelenze tecnologiche che operano in questo settore devono migliorare in sintonia con questi trend. Ci riferiamo ad esempio a tecnologie che supportino l’aunomia e la sicurezza nella navigazione. Stiamo vivendo e attraversando a grandi passi l’era delle comunicazioni per proiettarci in quella che sarà l’era della robotica.  Nei prossimi anni assisteremo ad uno sviluppo travolgente di sistemi autonomi o richiedenti interventi di comando e controllo semplici e minimali. Per valorizzare queste opportunità questi spazi di opportunità e quindi il loro impatto sulla mutazione dei sistemi economici, assumono rilevanza le operazioni strategiche inter-istituzionali (imprese, università, enti pubblici di ricerca) con valenza inter-disciplinare ed internazionale, finalizzate ad integrare ricerca-formazione-innovazione.”

 

All’incontro erano presenti diverse autorità tra cui l’assessore provinciale Govetto e in rappresentanza del Comune di Udine il prof.  Enrico D’Este.

La tavola rotonda è stata coordinata da Ester Iannis nella  veste di Direttore del MITS; è intervenuto per il saluto di benvenuto il prof. Andrea Carletti, Dirigente Scolastico dell’ISIS Malignani istituto scolastico di riferimento della Fondazione ITS.

 

Un intervento di chiusura è stato dedicato dal prof. Rodolfo Malacrea, vicepresidente della Fondazione MITS  alla presentazione del corso ITS in Meccatronico per l’industria aeronautica e al biennio formativo 2015-2017 che partirà il prossimo ottobre. Sono stati presentati i dati relativi alle attività formative dei percorsi ITS per l’industria aeronautica e quelli occupazionali, pari al 90% dei diplomati. In particolare sono state evidenziate le collaborazioni per l’organizzazione degli stage con aziende italiane ed europee e la dimensione anche extraeuropea delle basi/aeroporti in cui si formano i futuri diplomati tecnici superiori del MITS Udine.

 

 

Il MITS, l’Istituto Tecnico Superiore Nuove Tecnologie per il Made in Italy, Fondazione nata nel settembre 2010 e di cui l’ISIS Malignani di Udine è istituto di riferimento, ha inaugurato lo scorso 13 dicembre il suo quarto biennio formativo (2014-2016). Nel piano dell’offerta formativa italiana gli ITS, gli istituti di alta specializzazione tecnica post diploma, hanno fatto la loro comparsa solo a partire dal 2011, diversamente da quanto avvenuto in Germania, in Svizzera, in Belgio  dove sono presenti da oltre 50 anni e  sono oggi il simbolo di una  stretta collaborazione tra mondo della scuola e mondo del lavoro che nella realtà si traduce in una giusta rispondenza tra domanda e offerta di lavoro.

 

 


ALLEGATI

 

Finanziato da
I corsi saranno attivati fatta salva l'approvazione della Regione Autonoma FVG - Si è beneficiato del sostegno cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo PLUS della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.